lunedì 6 aprile 2009
Funzione sociale dell'opera d'arte
5 Aprile 2009
Piazza della Scala
MILANO AMA LA LIBERTA' RIPUDIA IL FASCISMO
Scultura in bronzo di Kengiro Azuma
A partire dagli anni ’50 del Novecento, la storia sociale dell’arte affronta il problema della produzione artistica in stretto rapporto con la società. L’intento è quello di svelare i complessi legami esistenti tra opera d’arte e quadro sociale di riferimento, nel tentativo di analizzare le componenti costitutive di tale sistema: la funzione sociale dell’artista, l’esperienza percettiva dei vari gruppi sociali a cui l’opera è rivolta, le reazioni delle mentalità, il formarsi del “gusto”.
Lo studio dell’opera come deposito di relazioni sociali, coinvolge l’esame dei codici stilistici e iconografici impiegati dagli artisti e dei significati simbolici e ideologici dell’immagine.
momenti della manifestazione
Secondo Francastel, sociologo francese, l’arte, più che espressione letteraria di una società, è essa stessa produttrice di forme e di trasformazioni della civiltà: è struttura, linguaggio capace di instaurare relazioni concrete fra l’essere e l’agire di una data comunità.
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2 commenti:
Ale ce l'ho fatta ad aprire il blog! pero' ho dovuto cercarti su google perchè dal link non c'era modo...
Ma sai che Harold e Maude è anche il MIO film preferito?
Il blog è molto interessante ed impegnato, brava bambina! ti do un bel 9 con possibilità di avanzare...
Per me l'arte è senz'altro sociale perchè può essere fruita da tutti, ma non tutti la interiorizzano, e come Josef Kosut (Arte Concettuale), penso che comprenderla sia una "questione di elite" (non nel senso di "superiorità" ma nel senso di "piccolo gruppo" di persone che hanno gli strumenti per captare i messaggi a volte criptici dell'Arte)
Una frase emblematica del contraddittorio mondo dell'arte l'ho letta sul muro di Brera parecchi anni fa: "L'artista caga merda e poi la confeziona". Bè, non si può dire che non è vero....
Bye Bye darling.
Miti
grande MITI
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